Stefania Salvatore
Con il caldo e l'afa cresce la smania per le immersioni in acqua. E se ci immergessimo nei boschi?
In Giappone è considerata una vera scienza medica, in Italia è una pratica che sta sempre più prendendo piede.
Ti sto parlando del Forest Bathing (Shinrin-yoku in giapponese), un metodo per ritrovare il benessere immergendosi nei boschi.
Molti studi ormai confermano i benefici che traggono il nostro corpo e la nostra mente nello stare a contatto con gli elementi naturali, meglio ancora poi se la condivisione di questi momenti è affidata a persone a noi care: i livelli di stress e di tossine sembrano abbassarsi notevolmente e in tempi molto rapidi, permettendoci un ritorno a ritmi più sereni.

L'elenco dei benefici per la salute fisica e mentale evidenziati dalla scienza è lungo: oltra alla diminuzione di stress, sembrano affievolirsi ansia e depressione.
Ma non è tutto: migliora la concentrazione, la memoria, il tono dell’umore e della qualità del sonno... soltanto per fare qualche esempio.
Trovano correlazione persino l'abbassamento della pressione sanguigna, il potenziamento del sistema immunitario e la riduzione degli stati infiammatori.
"La visione degli alberi, l’ascolto dei suoni di una foresta non contaminata da rumori artificiali induce rilassamento e riduce l'ansia, così come toccare materiali naturali quali legno, rocce e muschio. A giocare il ruolo più importante è l'olfatto che arricchisce il nostro organismo dei preziosissimi oli essenziali liberati dagli alberi e dal suolo nell’aria della foresta"
Così Francesco Meneguzzo, curatore con Federica Zabini del libro Terapia Forestale (Cnr Edizioni), frutto di un importante studio italiano sul tema, promosso dal Cai con l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per praticare il Forest Bathing, secondo alcuni esperti, occorre trascorrere alcune ore all’interno del bosco, camminando o sostando nei luoghi dove la carica di ioni negativi (quelli più benefici) è maggiore dell’aria.
A quel punto non parleremo più di una semplice passeggiata, ma di un'esperienza in cui è importante risvegliare i sensi e scoprire il potere rigenerante della natura.

Come ti dicevo in precedenza, anche in Italia la pratica del Forest Bathing è sempre più diffusa, complice anche il desiderio di evadere dalla routine quotidiana e dal caos delle città per immergersi nella natura.
Infatti, già diverse località, dal Trentino alla Toscana, stanno puntando questo trend in costante crescita, dove non a caso sono stati creati dei percorsi dedicati al Forest Bathing.
L'idea di un turismo sempre più volto alla riscoperta della natura abbraccia in pieno la crescita del concetto di vacanze eco-sostenibili e di location green a impatto zero.
Per i giapponesi il motivo andrebbe ricercato nella sovraesposizione tecnologica che, in una dimensione sempre più iper-connessa, conduce al desiderio di ritrovare un contatto primordiale con la natura.
Ed è proprio sulla riscoperta di determinati desideri che si gioca gran parte della nostra partita nel mondo dell'accoglienza.
La lezione che dobbiamo trarre da queste notizie è che proposte simili trovano spazio sul mercato perché vanno a "solleticare" alcuni desideri atavici, impossibili da spegnere.

In questo caso parleremo a viaggiatori particolarmente stressati, che scalpitano per ritagliarsi dei momenti di silenzio e di libertà dalle preoccupazioni, dato che spesso dormono poco perché il cervello é costantemente iper-attivo.
Come contraltare troveremo alcune paure profonde: quella di non avere tanto tempo da dedicare al proprio benessere, invecchiare senza godere dei frutti del proprio lavoro, rimanere soli.
Quando anche tu avrai collezionato tutti questi elementi, allora potrai dire di conoscere fino in fondo il tuo pubblico target.
Risolvendo in anticipo tutte le obiezioni legate alla mancata soddisfazione del desiderio o armonizzazione della paura, otterrai ospiti felici.
Tuttavia lo capisco: non sembra un'attività semplice. E forse non lo è davvero.
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Un abbraccio e buon lavoro,
Stefi