Stefania Salvatore
Perché questo hotel di ghiaccio in mezzo al nulla attrae designer internazionali (e non solo)?
Aggiornamento: 19 feb 2022
Un'intera struttura alberghiera ottenuta dal ghiaccio che attrae designer internazionali. Sembra impossibile, ma non lo è.
Infatti, dalle acque incontaminate del fiume Torne, nasce l'IceHotel di Jukkasjäarvi, nell'estremo Nord della Svezia.

Durante un gelido giorno del 1989 s'incominciò a scolpire a mano i blocchi di ghiaccio abbandonati dal fiume e a far germogliare la struttura.
Da quel momento, ogni inverno, artisti e appassionati si riuniscono nella cittadina di Jukkasjäarvi per costruire una nuova interpretazione di questa originale ed iconica struttura ricettiva.
Poi, appena arriva la primavera, si concede all’hotel di "sciogliersi", così da ritrovare la propria strada e riabbracciare la natura.
In questo modo, anno dopo anno, gli ospiti possono scoprire una nuova e unica versione dell’Icehotel.
Non a caso, dopo oltre tre decenni, IceHotel è il punto di riferimento assoluto ed imperdibile per chi viaggia alla scoperta dei territori del Circolo Polare Artico.

Lì dove tutto è ghiaccio troviamo sistemazioni che spaziano dalle camere standard alle suite d’arte. E per chi si volesse preoccupare dei mobili e dei letti...
... state pur tranquilli. È tutto di ghiaccio, naturalmente.
Tra le particolarità troviamo le suite d’arte, progettate da artisti provenienti da tutto il pianeta. Quella nel video è firmata dal duo di designer Bernadotte & Kylberg: hanno incastonato nel ghiaccio più limpido i fiori di mezza estate. Un modo poetico per raccontare la bellezza della natura scandinava, dove fiori e ghiaccio sono elementi fondamentali della cultura locale.
Forse sarà anche per questo che, ogni anno, circa 70 mila ospiti provenienti da ogni parte del mondo soggiornano all'Icehotel.
L'offerta prevede due modalità di pernottamento: stanze fatte di ghiaccio e neve o calde cabine. La struttura prevede una sauna e una zona relax con un fuoco scoppiettante dove viene servito del succo di mirtillo rosso caldo alla spina. La zona è aperta e operativa 24 ore.

Una guida Icehotel tiene un “corso di sopravvivenza” per gli ospiti che pernottano nell'albergo. L'introduzione include informazioni chiave: come vestirsi in modo appropriato e come rifare il letto con i sacchi a pelo dell'Artico.

Giusto per non farsi mancare nulla, un ulteriore fiore all'occhiello è costituito dalla Stanza delle Cerimonie (Ceremony Hall). In questo modo si rende ancora più affascinante, suggestiva e solenne l'eventuale promessa di amore eterno.
Ma adesso smettiamo di guardare così lontano e torniamo a noi e alla nostra cruda realtà.
Vorrei ragionare su un fattore in particolare.
All'estremo nord, in effetti, non c'è molto a disposizione dell'essere umano.
Pensaci: un territorio ostile, difficile e scomodo da raggiungere (per quanto affascinante possa essere), con più ore di buio che di luce, ecc. ecc. ecc.

Eppure, come vedi, non c'è nessun limite alla volontà di offrire esperienze indimenticabili.
Questa totale dedizione agli ospiti dovrebbe far riflettere tutti quegli addetti del settore che continuano a trattare in maniera superficiale i malcapitati turisti.
Con un'offerta così ampia e variegata è meglio (oltre che più facile) cancellare certe brutte esperienze e preferire destinazioni dove i concetti di accoglienza e gestione superlativa degli ospiti sono scolpiti nei cuori e nelle menti degli operatori.
Sono una parte dei concetti che esprimo nel mio libro Metodo Hospitality. Chi lo ha già acquistato lo definisce l'unico sistema che aiuta (in maniera concreta e senza inutili divagazioni) ad ottenere più clienti più felici.

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Un abbraccio e buon lavoro,
Stefi