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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Il nuovo Treno dei Maya accende una feroce polemica: più turismo o più rispetto dell'ecosistema?

Il turismo, inteso come l'insieme delle attività realizzate dalle persone durante i loro viaggi e soggiorni in luoghi diversi da quello di residenza, si trascina dei problemi molto più spinosi di quanto sembra dall’esterno.

E quello che succede in Messico con il Treno dei Maya non è che l'ennesimo capitolo di una diatriba che probabilmente è destinata a non finire mai.


Nello Yucatan meridionale, tra le zone più povere ma ricche di biodiversità del Messico, presto potrebbero arrivare circa 3 milioni di turisti l’anno. Ma questa notizia non è positiva per tutti. Da un lato, il bicchiere mezzo pieno vede in corso d’opera una linea ferroviaria di oltre 1500 chilometri, che darà vita al Treno dei Maya. Dall'altro, il bicchiere mezzo vuoto (per molti): questo progetto rischierebbe di compromettere un territorio incontaminato, che protegge le antiche testimonianze del passato precolombiano.

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Il nuovo Treno dei Maya: più turismo ma potenziale rischio per l’ambiente

La meravigliosa giungla di Calakmul ospita coccodrilli, tucani, scimmie urlatrici... ... oltre a custodire un’antica città precolombiana Patrimonio UNESCO. Tutto questo ben di Dio, lo scorso anno, ha attratto meno di 50mila visitatori. Numeri piccolissimi se pensiamo che l'Angkor Wat, in Cambogia, ne ha registrati circa 700mila (prima del Covid erano oltre 2 milioni).


In quest'ottica, il Treno Maya ha l’obiettivo di portare benessere in una zona povera del Paese, andando a colmare un deficit di infrastrutture che per il sud del Messico significa non poter valorizzare le potenzialità turistiche.


L’opera, il cui costo si aggira intorno ai 20 miliardi di euro, è accompagnata da 20 stazioni circondate da centri commerciali ed alberghi. Si prevede inoltre una strada destinata al trasporto pesante, così da facilitare l’approvvigionamento di prodotti agricoli e carburante.


Piaccia o meno, questa nuova ferrovia si insinuerà in un ecosistema intatto ed unico al mondo, caratterizzato dalle tipiche formazioni calcaree attorno alle quali spiccano i cenote, le grotte abbracciate dall’acqua dolce che sono il simbolo della riviera Maya.

yucatan

L’attenzione si concentra particolarmente sulla giungla di Calakmul, parte della più vasta giungla Maya nonché la più grande foresta tropicale d’America (Amazzonia esclusa). Secondo la primatologa britannica Kathy Slater, un progetto di una simile portata richiede tempi di progettazione superiori ai 10 anni, mentre tutto si sta svolgendo in maniera troppo veloce e senza un’adeguata pianificazione dell’impatto sull’ambiente.


Il Presidente del Messico vuole che la linea ferroviaria entri in funzione entro il 2023, scadenza naturale del suo mandato, e descrive il progetto come “una questione di sicurezza nazionale”, così da accelerare i tempi.


Jesus Leon Zapata, membro del consiglio indigeno di Xpujil, ha ribadito che "hanno parlato soltanto dei benefici del megaprogetto, trascurando l’impatto o i possibili danni".

Per il biologo marino Rodrigo Medellin la ferrovia non dovrebbe assolutamente transitare nella giungla: "Finirà per frammentare in modo irreversibile una delle più importanti roccaforti di biodiversità nel Paese".

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Unicità della spettacolare giungla di Calakmul


La giungla di Calakmul è senza dubbio un bene prezioso: non solo rappresenta la casa di circa cento specie di mammiferi, di una delle più significative popolazioni di giaguari, di oltre 350 specie di uccelli e di specie a rischio come il puma, il tacchino ocellato e il tapiro.


Tra le peculiarità dell’area spicca la grotta di Volcan de los Murcielagos, dove vivono ben 3 milioni di pipistrelli, fondamentali anche per l’agricoltura di tutto lo Yucatan del sud: ogni notte si cibano di 30 tonnellate di insetti, tenendo lontane le malattie dalle piante di peperoncino, piselli e granoturco.


La prima versione del progetto del Treno Maya prevedeva che la ferrovia passasse a 700 metri dalla grotta: nelle 2100 pagine di resoconto sull’impatto ambientale dell’opera, però, la grotta non viene menzionata.

È scritto che la nascente linea ferroviaria provocherà una frammentazione dell’habitat ed avrà un grave impatto sulle specie. Ma “può essere costruita” perché c'è l’idea di riforestare 74 ettari, il 10% dei 730 ettari che saranno abbattuti in totale.

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Adesso, davanti a tutti questi elementi, il quesito rimane irrisolto: più turismo o più tutela dell'ecosistema?


Personalmente non sono ancora pronta per fornire una risposta definitiva. Posso però dirti che certe meraviglie non andrebbero tenute nascoste e difficilmente accessibili, pena l'incapacità di attrarre il pubblico che si merita.


E questo vale anche per la tua struttura ricettiva.


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