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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Il turismo culturale varrà davvero 12 miliardi di dollari entro il 2028?

A livello globale, almeno 4 turisti su 10 possono essere considerati cultural tourist. Una tendenza che sembra destinata a crescere nel corso dei prossimi anni. A dirlo é l'ultimo report stilato dall’Organizzazione Mondiale del Turismo.

Secondo le previsioni indicate da GlobeNewswire, il mercato mondiale del turismo culturale crescerà fino a raggiungere quasi i 12 miliardi di dollari di fatturato entro il 2028 (+160% sul 2021) con una crescita media annuale del +14,4% nel corso dei prossimi sei anni.


Ulteriori conferme giungerebbero anche dai social, con l’hashtag #culturaltourism che conta quasi 80 mila contenuti pubblicati su Instagram. Lo stesso identico hashtag, su TikTok, conta circa 774mila views.

Dai singoli dati si passa alle iniziative messe in campo per valorizzare e promuovere sempre di più il cosiddetto turismo culturale, tra cui alcune in Galles e nella nostra Italia.


In Italia spicca quella proposta da CulturaIdentità, rivista che da quasi quattro anni si occupa di valorizzare la storia, l’arte e la cultura del made in Italy attraverso la scrittura di racconti strutturati.


Cultura come ricerca della sostenibilità, che ritroviamo in un'iniziativa con protagonista il Galles e più nello specifico gli accademici della Aberystwyth University. Per l’occasione, studenti e ricercatori mettono insieme le forze e strutturano un progetto utile a promuovere il turismo nelle aree rurali del proprio Paese e dell’Irlanda. Il progetto in questione avrà una durata di due anni e, attraverso il patrimonio culturale dei territori, realizzerà un vero e proprio sistema utile a promuovere anche forme sostenibili di turismo.

Come vedi, non c'è nessun limite alla volontà di offrire esperienze indimenticabili.


Con un'offerta così ampia e variegata sarà sempre più facile preferire destinazioni dove i concetti di accoglienza e gestione superlativa degli ospiti sono scolpiti nei cuori e nelle menti degli operatori.


E a prescindere dal raggiungimento o meno di tutti gli obiettivi a lungo termini, la verità é che senza uno sforzo per intercettare le speranze e i desideri che nutrono i nostri ospiti, sarà difficile imporsi come meta preferita.


E di conseguenza sarà difficile risultare la prima scelta per qualcuno.


Ma sarebbe un vero peccato perché nel marketing significa soltanto una cosa: perdere la battaglia nel mercato.


Tuttavia, questi sono solo una piccola parte dei concetti che esprimo nel mio libro, Metodo Hospitality. E non può essere un caso se, chi lo ha già acquistato, lo definisce l'unico sistema che aiuta (in maniera concreta e senza inutili divagazioni) ad ottenere più clienti più felici.

Se non hai ancora ordinato la tua copia, il mio umile consiglio è assicurartela (prima che sia troppo tardi) facendo clic su questo link.


Approfitta subito del ridicolo prezzo che ho riservato per le ultime copie disponibili perché non ci sarà mai alcuna ristampa.



Un abbraccio e buon lavoro,

Stefi



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