Stefania Salvatore
Italia paesi di "camminatori"? Forse sembrerà strano, ma ecco cosa dice questo nuovo studio.
L’Italia è un Paese di camminatori.
So che può sembrare strano sentirlo, eppure è quanto emerge dalla prima indagine sul camminare rivolta agli italiani.
Lo studio “Cammina… cammina”, condotto da IZI in collaborazione con VivilItalia e Silverback, è stato presentato in occasione dell’ultima edizione del TTG Travel Experience, la nota fiera del turismo che si svolge ogni anno a Rimini.

I nuovi camminatori
A quanto pare camminare è diventato uno stile di vita.
Infatti, secondo lo studio, l’81,4% degli intervistati (8 su 10) si definisce "persona che cammina con regolarità e per propria scelta".
I motivi che spingono a camminare sono diversi: il primo campione testimonia di scegliere questa soluzione per il proprio benessere fisico ed emotivo, tanto che secondo gli intervistati camminare aiuta la funzionalità dell’apparato cardio-circolatorio e respiratorio, contribuendo a ridurre i livelli di stress e ansia e migliorando anche altri aspetti che contribuiscono ad aumentare la qualità della vita.

Sportivi ed escursionisti
Tuttavia, c’è una discreta componente che ama camminare per stare in mezzo alla natura: sono in particolare gli sportivi e gli appassionati di escursionismo (rappresentano il 69,6%), che preferiscono muoversi da soli e percorrere sentieri ben segnati, esplorare luoghi selvaggi e cammini storico-religiosi.
Altri affermano di camminare per interesse culturale scoprendo borghi e territori vicini alla propria residenza, ma anche per fare nuove esperienze o per amore della montagna.
Viaggi in cammino
In effetti, camminare facilita la fruizione lenta delle bellezze naturali e di quelle urbane.
Oltre un quarto degli intervistati afferma di organizzare viaggi nei quali la componente del camminare è prevalente.
I più appassionati di questo tipo di vacanza sono gli abitanti del Nord Italia (85,2%) seguiti a ruota da quelli del Sud e delle isole (83,1%) e in particolar modo under 34.
In generale, prevalgono i viaggi brevi (non durano più di due o tre notti) in coppia e non più di due volte l’anno. In quasi la metà dei casi, per la precisione nel 49,2%, la spesa è inferiore a 500 euro e comunque nella netta maggioranza non supera i mille euro.
Tendenzialmente la componente di spesa principale in questo tipo di viaggi è l’alloggio.
I viaggi a piedi o i trekking in luoghi naturali consentono ai viaggiatori di esplorare luoghi remoti e intatti senza danneggiare l’ambiente.
Inoltre, questo tipo di turismo è utile anche a sostenere le economie locali e a promuovere un tipo di turismo responsabile perchè spinge i turisti verso zone meno frequentate e in aree rurali che oggi sono a rischio spopolamento.

Un nuovo trend
L’aumento dei camminatori rispetto agli anni precedenti è dovuto anche al fatto che è cresciuta l’offerta di cammini.
Il numero dei pellegrini stimati – 123mila persone nel 2022, secondo quanto riportato nel rapporto “Italia, Paese di Cammini” realizzato dalla casa editrice Terre di Mezzo – rappresenta un dato non trascurabile il cui trend continua a essere positivo coinvolgendo anche le comunità locali, operatori economici e associazioni.
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