I consumatori sembrano sempre più predisposti ad agire in modo sostenibile nella vita quotidiana. E no, non si tratta di un’autodichiarazione. Parliamo di un’intenzione effettiva rilevata grazie allo studio Sustainability Trends 2022 di Kantar: un’analisi profonda, che ha analizzato oltre 7,6 miliardi di dati relativi alla sostenibilità, raccolti negli ultimi 5 anni attraverso le query di Google dei consumatori di oltre 90 Paesi, con un focus sui settori food & beverage, retail e finance.
A questo proposito un'importante dirigente di Kantar afferma: “Questo studio ci rivela due parametri chiave: i consumatori sono sempre più inclini al “less is more” – ovvero consumare meno prodotti ma migliori per l’ambiente – e a riconsiderare i loro comportamenti di acquisto a favore del pianeta. Due elementi chiave che i marketer di tutto il mondo devono tenere in mente pensando all’oggi e al domani”.
Ma torniamo a noi e analizziamo questi due parametri.
1- Il principio “less is more”.
L’analisi delle query di Google dimostra come i consumatori siano sempre più consapevoli delle questioni sociali e ambientali e vogliano sentirsi parte attiva del cambiamento.
Consumare di meno
A livello globale, il consumo eccessivo e lo spreco alimentare hanno prodotto 246 milioni di query mensili su Google negli ultimi 5 anni. Le ricerche in questo ambito ammontano infatti in media a 3 milioni al mese, e hanno registrato un aumento del 27% negli ultimi due anni.
Evitare gli eccessi
Il volume delle ricerche sul “fast fashion” è più che raddoppiato in 5 anni: i consumatori si chiedono se aziende come Zara, Shein, Cider, Gap o H&M possano davvero considerarsi “brand fast fashion”. Gli utenti si interrogano sulle condizioni lavorative che questi brand impongono agli Uiguri, minoranza etnica residente in Cina (+87% negli ultimi due anni).
Nel settore agroalimentare il tema chiave è lo sfruttamento animale, con 155 milioni di ricerche in media al mese. “Come simbolo di questo sovraconsumo, il fast-fashion è finito sotto tiro negli ultimi anni, è naturale quindi che i consumatori cerchino di evitare di acquistare dai brand meno responsabili, prediligendo prodotti di aziende che condividono i loro stessi valori” commentano da Kantar.
La predilezione per l’economia circolare
Per consumare meno e reperire prodotti migliori, l’economia circolare è vista come una delle soluzioni ottimali. Le ricerche su questo argomento sono in rapida crescita, con un aumento del 15% dal 2020. Vinted sta beneficiando di questo interesse con un volume di ricerca aumentato del 76% dal 2020 e 7 milioni di ricerche mensili.
(Ri)dare valore al tempo
Maggiore responsabilità significa (anche) riconsiderare il tempo: tra gli stili di vita sostenibili più in voga al giorno d’oggi troviamo lo “slow living”.
I consumatori che adottano questo life-style prediligono capi più resistenti nel tempo, si ritagliano dei momenti per fare qualcosa di utile e piacevole come dedicarsi alla produzione propria di frutta e ortaggi, cucinare in grandi quantità per tutti i pasti della settimana, ecc. Lo prova il numero sempre più crescente di query legate a questi temi come slow-living, che cresce del +52%, mentre “Batch Cooking” segna un incredibile +132% di ricerche dal 2020.
Riciclare e ridare vita ai prodotti
Anche se la ricerca rifiuti zero è in netto calo (-34% negli ultimi due anni), i consumatori ricercano come limitare gli imballaggi e dare una seconda vita ai rifiuti (+59% negli ultimi 2 anni delle ricerche per lo sfuso).
Il termine compost è aumentato del 38%, l’upcycling del 22%, la gestione dei rifiuti del +15%, gli erogatori d’acqua del 13% e le ricerche correlate al tema degli imballaggi alternativi sono aumentate del 30% in due anni.
2 – Il principio del risparmio responsabile
Lo studio Sustainability Trends 2022 di Kantar rivela grandi aspettative di responsabilità anche per il settore finance.
Dal 2020, l’uso che le banche e i player finanziari fanno del denaro è un tema di crescente interesse per i consumatori (+ 27% per il tema degli investimenti dal 2020).
"Anche se rendimento e redditività sono le query maggiormente ricercate, gli investimenti green e socialmente responsabili suscitano sempre più interesse con +80% di ricerche negli ultimi 2 anni".
Il termine governance ambientale e sociale (ESG) è stato infatti in media ricercato oltre 1,35 milioni di volte al mese dal 2017 ed è sempre più ricercato (+260% negli ultimi 2 anni).
Ci siamo. Finalmente posso dirti la mia.
Inizierò da un fattore molto semplice: rimanere indifferenti davanti a questi dati - credo - sarebbe un grosso errore.
Se la potente tecnologia odierna - ne disponiamo tutti - ci mostra a chiare lettere le intenzioni di ricerca di milioni e milioni di persone orientate verso una direzione specifica, allora non possiamo certo farci trovare impreparati.
Anche se, a dirla tutta, questi dati prendono in considerazione solo una parte della medaglia. Il compito più complicato é quello di riuscire a decifrare l'intento dietro la ricerca.
E questo non può farlo l'intelligenza artificiale.
Per quanto addestrato, per quanto addestrabile... un robot non saprà mai cosa si nasconde nella mente umana.
Perché non conosce i bisogni. Non conosce i desideri. Non conosce le speranze.
Non conosce le paure. E non conosce neppure un mix sfumato di tutti questi elementi.
Insomma... è vero che un robot (o un algoritmo) è costruito dall'uomo.
Ed è anche vero che il prodotto finale non conosce la natura umana.
Quindi - per quanto difficile da digerire - si tratta di un immenso vantaggio competitivo.
Serve soltanto il coraggio di osare: capire le aspettative dell'ospite, avventurarci negli abissi dei suoi desideri, delle sue paure, delle sue speranze e dei suoi bisogni... Ne sono sicura: a quel punto potrai dire di conoscere davvero il tuo ospite target e potrai aiutarlo ad orientarsi in mezzo alla giungla di proposte (spesso simili) contro le quali si imbatte tutti i giorni.
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Stefi
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