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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

L'augurio più sincero per il nuovo anno: ottenere più clienti più felici

Aggiornamento: 19 feb 2022

Probabilmente tanti di noi hanno approfittato dei primissimi giorni dell’anno per stare in famiglia e ricaricare un po’ le pile. O almeno… io sì.


Anche perché, quello appena trascorso, per la maggior parte degli operatori del turismo, è stato un anno duro, snervante, a tratti quasi frustrante.


Tuttavia, se siamo ancora qui, è perché non ammainiamo le vele tanto facilmente.


Con questo non voglio dire di far finta di nulla e ignorare la potenza dell’onda che ci ha travolti.


Si tratta, più che altro, di una pura constatazione logica.


La stessa constatazione logica che ho fatto - tra un pezzo di panettone e un film divertente - mentre sfogliavo le pagine dei libri di alcuni colleghi marketers del settore turistico.


“Difficile, superato, improbabile”. Ripetevo queste parole tra me e me.


Al di là dei tecnicismi (a tratti fuorvianti), mi rendo conto dell’impoverimento culturale lato accoglienza e attenzione all’ospite.


Certo, capisco quanto sia fondamentale padroneggiare i social, l’advertising, alcuni tool di tracciamento online. Così come capisco l’importanza delle mail personalizzate, degli articoli, di un sito scorrevole e ben leggibile.


In fin dei conti, però, c’è una domanda che rimbalza imperterrita nella mia mente: “Perchè, nei “casi studio” di questi autori, si parla sempre e soltanto di offerta, prodotto e servizio?”


Stanno ignorando un passaggio.

Non sono sicura sia un’azione fatta di proposito, ma è imbarazzante parlare di ospitalità e imbattersi su materiali di marketing che si limitano a lodare la struttura ricettiva e presentare un’offerta.


Non è la sezione “Cosa fare a/in (località)” a dare una marcia in più. O meglio, può succedere nelle località già ambite da un certo tipo di turismo. Anche se rimane un grosso limitatore auto-imposto.


Così facendo si intercetta la domanda diretta e consapevole (e va bene) ma si lasciano sul piatto troppi soldi. Si raccoglie solo la punta dell’iceberg (e della piramide). È un pò come chiedere una cioccolata con panna, armeggiare un cucchiaino e imporsi di assaggiare solo lo strato superficiale. E con il resto del contenuto in tazza come ci comportiamo?


La stessa cosa succede con queste teorie iper-compresse divulgate attraverso libri definiti “Bibbie”, “Vangeli”, “Guide definitive”, ecc.


La verità è che riuscire ad intercettare l’intera piramide non è facile. È un terreno impervio, scivoloso, dove però non è sufficiente padroneggiare la sacra disciplina del marketing.


Concentrarsi sul come comportarsi sui social, come sponsorizzare i post per arrivare a quante più persone possibili, mostrare i pannelli con gli annunci di Google...

aiuta ad accrescere la confusione.


Tutto cambia. Cambiano le stagioni e cambia il clima, così come cambiano alcune dinamiche d’acquisto e le piattaforme pubblicitarie. E, soprattutto, cambiano le valutazioni degli algoritmi nei social: quindi quello che è attuale oggi possiamo considerarlo obsoleto a partire da domani.

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Spero con tutto il cuore che in questo 2022 tutti gli imprenditori dell’accoglienza possano esprimere senza mezze misure tutto quello che più li caratterizza: gestire al meglio la sicurezza, l’intrattenimento e la permanenza delle persone così da ottenere più clienti più felici.

Un grande abbraccio,

Stefi

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