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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

L'hotel delle vecchie glorie del Manchester United in costante perdita. La location non basta?

Un hotel di fronte ad Old Trafford, la dimora del mitico Manchester United, nato per offrire un'esperienza indimenticabile ai tifosi dei Diavoli Rossi. All'apparenza non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad attrarre clienti con costanza.


Anche perché parliamo di una presenza media, per le partite casalinghe, di quasi 70mila spettatori. Basterebbe una fetta di ospiti inferiore all'1% per ultra-riempire la struttura ricettiva. E con le giuste strategie non sarebbe neppure un'impresa da titani... Eppure, "Hotel Football", di proprietà di Ryan Giggs e Gary Neville, ha i conti in rosso.


Profondo rosso, visto che addirittura negli ultimi due anni ha perso 3,7 milioni di sterline.


E l'azienda è in grandissima difficoltà: deve restituire, secondo quanto riportato dal Sun, 11,5 milioni ai vari istituti di credito.

La struttura, tutta ovviamente a tema calcistico, non ha risposto come si augurava all'investimento. Le cause andrebbero ricercate nella pandemia, nel momento complicato dello United e in quello personale di Giggs che, dal punto di vista dell'immagine, sta pagando un prezzo altissimo al suo processo per delicatissime vicende personali.


[Ad ogni modo, dopo ti dirò cosa penso io davvero...].

Secondo i conti riportati dal tabloid Britannico, la Old Trafford Supports Club Ltd registra un milione di sterline di perdita nel 2021 e due milioni nel 2020. Il bilancio horror costringe la società a chiudere un ristorante all'interno del National Museum of Football.

Ad ogni modo, Neville spiega il suo punto di vista.


L'ex calciatore ritiene che la pandemia e il calo di tifosi in viaggio abbiano influito drasticamente. E ha anche spiegato che i numeri sono in leggera crescita ed esistono le prospettive per reggere la crisi e tornare competitivi sul mercato.


"I direttori hanno continuato la loro politica per migliorare le prestazioni operative e promuovere il marchio Hotel Football anche dopo l'anno della pandemia. I direttori ritengono che in ogni caso la qualità del marchio e della proprietà che gestiscono non possa essere sacrificata. Fortunatamente i dati di quest'anno sono stati "molto incoraggianti" poiché il settore dell'ospitalità del Regno Unito è tornato ai livelli pre-pandemia".

Che tu ci creda o meno, il problema chiave è racchiuse in queste espressioni, purtroppo ridondanti nel mondo imprenditoriale.


Ovvero dare per scontata la qualità del marchio senza interpellare il mercato reale, quello composto da persone con sfumature legate alla psicologia d'acquisto estremamente diverse.


Ed è il prezzo da pagare per la superficialità.

Come ripeto sempre, il marketing è una battaglia di percezioni.


Ma le percezioni non nascono nelle torri d'avorio.


E nemmeno negli uffici ultra-blindati, difficilmente accessibili e lontani dal mercato reale.


Il problema di Hotel Football è nel marketing, prima ancora che nel management.


"I direttori ritengono che la qualità del marchio non possa essere sacrificata". Bene. Io rispetto qualsiasi tipo di professione e professionalità.


Ma non posso accettare che chi si limita a scegliere l'agenzia di comunicazione e di design entri nel merito della psicologia d'acquisto.


Questi direttori hanno perso il contatto con la realtà.


E pensano al marketing come pubblicità alternativa, ignorando tutte le regole del Posizionamento di Marca e del marketing strategico.


Ecco perché parlare di qualità del marchio non ha senso: senza un approccio scientifico, le dichiarazioni sono destinate a morire.


Soprattutto se i numeri dimostrano l'esatto contrario rispetto alle tue intenzioni.


Anche se tutti vorrebbero il successo della propria impresa, la verità é che decine di migliaia di Partite Iva continuano a saltare per aria.


Ogni singolo anno.


Quando va bene, reggono botta per 5 anni...


... prima di sprofondare negli archivi di qualche Tribunale Fallimentare.

Sono quasi certa del fatto che tu non voglia tutto questo.


Non a caso, imparerai che parlare di qualità è controproducente. E che fino a quando un marchio non sarà impresso nella mente del pubblico target come soluzione definitiva ad un problema percepito, parlare alla stampa dei "Valori del Brand" è inutile quanto lo stare in silenzio.


Anche se a volte è meglio star zitti piuttosto che aprir bocca e fare la figura degli allocchi.


Il tuo messaggio ha bisogno di risuonare con quei cuori pronti a riceverlo.


Non può essere per tutti, non deve piacere a te pur di soddisfare il tuo ego.


È l'esatto contrario: il messaggio del tuo Brand dovrà funzionare su chi - in futuro - aprirà il portafoglio per consegnarti i suoi soldini senza pentirsene.


E magari continuerà a farlo vita natural durante (o almeno questo è il nostro obiettivo)...

In definitiva, se desideri scoprire come allentare la morsa del risparmio forzato...


... e annullare l'effetto catastrofico di quei freni emotivi che bloccano l'acquisto...


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Privarsi di una cifra ridicola per il mio ultimo sforzo bibliografico è la scelta migliore che tu possa fare durante questi tempi insicuri ed incerti.


Così da assicurarti quel vantaggio competitivo che meriti più di ogni altra cosa...


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In questo momento non ho nulla da prometterti come Bonus o offerte speciali...


... ma ti giuro che mi muoverò in prima persona per ricompensarti come meriti.


A te la decisione.


La scelta è tua e soltanto tua.


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Un abbraccio e buon lavoro,


Stefi





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