La fotografia che viene fuori dal sito www.astegiudiziarie.it, riservato alla pubblicazione degli avvisi di vendita e considerato leader del settore, è quella di un’isola in grossa difficoltà: un tessuto economico che arranca ulteriormente schiaffeggiato dalla pandemia.
In rapporto alla popolazione, la Sardegna è una delle regioni con il più alto numero di beni immobili all’asta: sono 1903, anche se il dato reale sarebbe superiore perché molti beni vengono divisi in più lotti così da abbassare il prezzo e agevolarne la vendita.
La provincia di Sassari, compresa anche la Gallura, è l’area che soffre di più nel territorio regionale.
Ma la caratteristica più allarmante è che la Sardegna svetta nella classifica degli alberghi/strutture ricettive all’asta: alle 26 presenti cinque anni fa (e delle quali solo alcune sono state aggiudicate) si aggiungono i maxi residence, caratterizzati da molti posti letto che vengono proposti in blocco perché non divisibili: è il caso di una struttura nella zona di Valledoria e di un’altra verso Santa Teresa, proposte a un prezzo base che supera i 4 milioni di euro.
Più contenute (sotto i 2 milioni) altre proposte nel Cagliaritano e ancora in Gallura.
Questi dati incontrovertibili dovrebbero portarci a riflettere su una questione spinosa ma vera: la bellezza naturale non basta senza le adeguate competenze manageriali, gestionali e di vendita.
Sono tutti punti sui quali batto con costanza.
Anche perchè nel 2022 troppe persone cercano ancora la via facile: la pillolina magica come nuova panacea per tutti i mali che pervadono il mondo dell'accoglienza e dell'ospitalità.
Ma se ragionassimo in profondità, apparirebbe chiaro come non ci sia niente di logico in tutto questo: con gli strumenti attuali, con le possibilità di analisi e tracciamento quasi infinite... perché barricarsi dietro posizioni obsolete e incompatibili con l'attuale mercato, soprattutto quando i numeri dicono che hai torto?
Quello che ricevo, invece, è caratterizzato da frasi come "Ma abbiamo sempre fatto così...".
La buona notizia è che puoi smettere di affidarti alla speranza in favore della pianificazione di una strategia con un approccio scientifico e replicabile.
La pandemia prima o poi passerà, ma i vecchi problemi di gestione rimarranno irrisolti. E non ci saranno più provvedimenti governativi e chiusure contro le quali puntare il dito.
Per tutta questa serie di motivi ho creato "La bussola della gestione del cliente".
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Un abbraccio e buon lavoro,
Stefi
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