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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Le 10 perentorie richieste degli albergatori al governo che verrà: non c'è spazio per l'accoglienza

A pochi giorni di distanza dall’avviso comune delle sigle di settore legate a Confcommercio e Confesercenti, arriva il decalogo di Confindustria Alberghi per l’esecutivo che verrà.


Ecco le dieci richieste alle forze politiche che interessano l’intera filiera turistica e dell'accoglienza.


Dopo due anni di fermo pressoché totale – è la premessa dell’associazione – le imprese si trovano ad affrontare un nuovo drammatico tsunami. La crisi dell’energia, in assenza di interventi forti e immediati, rischia di costringere alla chiusura moltissimi operatori ”.


Un quadro difficile in cui si “chiamano all’azione i partiti” sui 10 temi più urgenti, importanti e non rinviabili.


A differenza di una banale classifica, per ogni punto ti elencherò le mie perplessità.


Quindi fanne tesoro.

1. MANTENERE IL MINISTERO DEL TURISMO

La conferma di un dicastero dedicato 'con capacità di spesa e bilancio autonomo' potrebbe 'garantire strategie e politiche di medio e lungo periodo per il settore'.


In questo punto ritrovo la classica modalità di chi pretende di affidarsi alla speranza e cerca soluzioni estranee alle proprie responsabilità. Così facendo, se qualcosa dovesse andare storto, sarà molto più facile puntare il dito contro gli altri.


2. STERILIZZAZIONE DEGLI AUMENTI DEI COSTI ENERGETICI L’aumento esponenziale dell’energia ha raggiunto livelli insostenibili per imprese già provate da due anni di gravissima crisi. “È necessario – afferma l’associazione – intervenire subito con aiuti adeguati per scongiurare il blocco delle attività ”.


Senza dubbio gli aumenti spropositati sono un problema e sarebbe ipocrita affermare il contrario. Il punto è che, nel tempo, quasi nessuno si è preoccupato della diversificazione nell'approvvigionamento. Ad ogni modo, piangere e pestare i piedi non migliorerà una situazione in cui tanti elementi NON dipendono dalle nostre volontà.

3. AUMENTO DELLE RISORSE DEL PNRR DEDICATE AD ALBERGHI E TURISMO Il turismo genera il 13% del Pil – rimarca Confindustria Alberghi – ma il Pnrr dedica al settore poco più dell’1% delle risorse complessive. “È necessario potenziare queste risorse, anche attingendo a capitoli del piano destinati a rimanere disattesi ”. In realtà questo dato tiene conto di tutte le spese sostenute nelle attività riconducibili al turismo. Queste spese, tuttavia, vengono effettuate anche da NON turisti, rendendo il dato molto discutibile. Non a caso, le stime più accreditate parlano di un 5%, quindi meno della metà di quanto propagandato.


Giusto per rimanere in tema: il MARE - come attrazione - genera il 25% di attrazione turistica. C'è qualcuno che batte i pugni in sua difesa?

4. SOSTEGNO A RIQUALIFICAZIONE e TRANSIZIONE ENERGETICA

Mercato e crisi energetica impongono di “accelerare gli interventi di riqualificazione anche ai fini della transizione ecologica. È necessario – recita il decalogo – intervenire subito con semplificazioni amministrative e incentivi ".


Motivazione nobile ed entusiasmante, se non fosse che da centinaia di sondaggi in giro per il mondo emerge un quadro inquietante: quasi nessuno è disposto a spendere di più nel nome dell'ecologia.


5. RIMODULAZIONE IMU PER GLI IMMOBILI ALBERGHIERI

I livelli di Imu raggiunti nella maggior parte dei comuni “non sono più accettabili”, denuncia la sigla, che chiede “una sostanziale rimodulazione dell’imposta che tenga conto del fatto che l’immobile alberghiero è un bene strumentale ”.


Questo è un tema sacrosanto ed è strettamente connesso alle scelte sbagliate delle politiche del passato. Credo serva estendere la proposta a tante altre categorie.

6. RIMODULAZIONE DELLA TARI

Analogamente è necessaria una “profonda rimodulazione della Tari che grava in modo iniquo sugli alberghi, in quanto commisurata ai metri quadrati, anziché ai volumi di rifiuti effettivamente prodotti ”.


Questi parametri andrebbero ricalcolati anche per tutte le altre strutture legate al mondo del turismo. Si sta tralasciando il fatto che gli spazi extra permettono di vendere a prezzi molto più alti ed attrarre un maggior numero di ospiti.


7. VALORIZZAZIONE DELL’OCCUPAZIONE E DELLA FORMAZIONE NEL SETTORE Con la crisi da Covid il settore ha perso occupati e attrattività. “Il rafforzamento del dialogo scuola-impresa e la formazione sempre più dinamica e mirata, devono diventare i pilastri del rilancio”.


Tutto molto bello. Peccato che la formazione accademica sia quanto di più lontano possibile dalle reali esigenze degli ospiti. Vi siete mai chiesti perché Google ha investito su una propria università interna?

8. RIDUZIONE CUNEO FISCALE È necessario ridurre il cuneo fiscale nella sua componente contributiva “in modo tale da aumentare il potere d’acquisto dei salari e ridurre il costo del lavoro”.


Proposta che andrebbe estesa a tutti i settori.

9. TUTELA SPECIALE DELLE CONCESSIONI BALNEARI FUNZIONALI ALL’ALBERGO Nel ridisegno delle concessioni balneari è necessario prevedere “specifiche tutele e valorizzazioni per tutte quelle casistiche in cui la concessione balneare è infungibile e funzionale all’investimento alberghiero”.


Sono d'accordo, a patto che la struttura valorizzi per davvero la location.

10. TRASPARENZA DELL’OFFERTA E CONTRASTO ALL’ABUSIVISMO Secondo Confindustria Alberghi, “è ormai indifferibile un intervento di riordino per garantire liceità e trasparenza dell’offerta”.


Nel documento si ricorda come “la realtà alberghiera italiana sia la prima in Europa con oltre 32mila alberghi e circa 1,1 milioni di camere. In termini economici parliamo di 22.375 imprese per oltre 21,1miliardi di euro di fatturato e oltre 220mila occupati ”.


Sul contrasto all'abusivismo credo ci sia poco da discutere. E l'offerta si può rendere trasparente applicando della fortissime garanzie a tutela degli ospiti.


Ad esempio, in quanti avrebbero il coraggio di restituire l'intera somma ricevuta a fronte di una gestione disastrosa della vacanza? Penso nessuno.

Ora che hai scoperto le 10 domande degli albergatori all'esecutivo che verrà, vorrei introdurti ad un ragionamento quasi forzato.


Perché da nessuna parte si parla di accoglienza superlativa?


Perché nessuno si preoccupa dell'esperienza degli ospiti?


È possibile che prevalga sempre quel fastidiosissimo "Io, Io, Io" e non valga minimamente lo sforzo per andare incontro ai desideri degli ospiti?


Ecco: io so che tu sei diverso.


E ne sono abbastanza sicura perché altrimenti non mi seguiresti.


Quindi, se vuoi smarcarti da questi pensieri arcaici e vincere nell'unica battaglia che conta - quella delle percezioni -, allora ti consiglio di investire una cifra ridicola sul mio ultimo sforzo bibliografico.


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... e mi muoverò in prima persona per ricompensarti come meriti.


A te la decisione.


La scelta è tua e soltanto tua.



Un abbraccio,

Stefi


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