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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Nuova tendenza di viaggio in aumento: il turismo della cannabis legale vale 17 miliardi di dollari

C’è una nuova tendenza di viaggio in aumento che vale già 17 miliardi di dollari e si chiama turismo della cannabis.


Non sono mai stata ipocrita: ecco perché, prima di arrivare a conclusioni semplicistiche (l'argomento è molto divisivo), ti ricordo che il nostro compito non è quello di giudicare.


Semmai, dobbiamo sforzarci di capire come intercettare eventuali flussi interessanti e disposti a spendere per viaggiare. Per il resto ci sono le leggi, gli scienziati ed i governi.

cannabis donna

Mentre in città come Amsterdam alcune forze politiche vorrebbero scoraggiare il turismo legato alla cannabis (l'eccesso di sballo sembra creare parecchio disagio ai residenti), il Nord America va invece nella direzione opposta.


Non a caso sta diventando una delle principali destinazioni in cui le persone approdano per approfittare dei benefici della legalizzazione della cannabis, permettendo così alle amministrazioni statali di trarne vantaggi fiscali.


Secondo le stime di Forbes, sui 25 miliardi di dollari di vendite di cannabis legale negli USA nel 2021, 4,5 miliardi di dollari sono da accreditare direttamente ai turisti per prodotti a base di cannabis. Ma non solo: turisti che poi versano altri 12,6 miliardi di dollari in ristoranti, hotel, attrazioni e altri negozi e che, attraverso le tasse, arrivano anche nelle casse statali e municipali. Così arriviamo alla ragguardevole cifra di oltre 17 miliardi totali.


Si presume inoltre che il settore turistico legato alla cannabis negli Stati Uniti, così come nel resto del mondo, si trovi solo all’inizio della sua curva ascendente, grazie ad attività (in questo caso offline) come tour nelle piantagioni, musei dedicati al mondo della cannabis e innumerevoli dispensari per adulti (perché insisto sull'importanza dei materiali cartacei?).

donna piantagione marijuana

Negli USA, con 19 stati che hanno legalizzato l’uso ricreativo della cannabis, il turismo legato a questo settore é in continua ascesa.


Il Colorado, primo stato a legalizzare il consumo ricreativo nel 2014, ha una solida reputazione. E poco alla volta anche negli altri Stati nordamericani il business sta muovendo i suoi primi passi.


Questo perché per ogni dollaro speso in un rivenditore di cannabis c’è un effetto moltiplicatore con ulteriori $ 2,80 iniettati nell’economia locale, come rilevato dagli analisti della Whitney Economics, società leader nella consulenza aziendale del settore della cannabis legale.

cbd coffee

COME SI MUOVE L'EUROPA?


Malta è il primo Stato europeo ad aver legalizzato la cannabis, anche se è prematuro stabilire gli eventuali benefici per il settore turistico perché molto dipenderà dalle politiche sanitarie, al momento piuttosto stringenti e che potrebbero scoraggiare i potenziali turisti intenti ad iscriversi a qualche “Cannabis Social Club”.


Il Lussemburgo valuta la legalizzazione della produzione personale e il consumo privato, mentre la Germania sembra avere tutte le intenzioni di diventare il prossimo Paese ad aprire alla legalizzazione.


Il Portogallo ha già depenalizzato l’uso di qualsiasi droga dal lontano 2001, vedendo calare drasticamente l’uso di stupefacenti nel Paese. Una volta dimostrato quanto l’approccio proibizionistico sia controproducente, ora il governo ragiona sulla legalizzazione e commercializzazione della cannabis.


È chiaro che, in tutti questi Paesi, la ricaduta nel settore del turismo potrebbe a breve segnare un più, come già successo negli Stati Uniti.

modern hippies

FORSE IN ITALIA È PREMATURO PARLARE DI TURISMO DELLA CANAPA?


In Italia non possiamo ancora parlare di un vero e proprio turismo della canapa, anche se grazie ad alcune aperture legate almeno alla cannabis light e la possibilità di consumare prodotti a base di canapa industriale e alimentare, sta crescendo un piccolo sottobosco molto interessante anche in termini di accoglienza.


Da nord a sud del Paese si celebrano i mille usi della pianta in modi diversi: dai Canapé milanesi, ristoranti in cui l’ingrediente principale dei piatti è la canapa, fino ai Cannabistrò di Napoli dove tisane, cocktail, aperitivi e dolci hanno la canapa alimentare alla base di ogni singola preparazione.


Oltre ai diversi musei dedicati alla canapa, vanno considerate le sempre più numerose aziende agricole specializzate in canapa industriale, che aprono al pubblico per mostrare come avviene la lavorazione della pianta. Durante queste occasioni viene offerta la possibilità di passare una giornata nei campi di canapa e assaporare diversi prodotti locali.

burro e canapa

TURISMO E CONSUMO DI CANNABIS


I tassi di consumo legale di cannabis sono aumentati sia in Europa che negli Stati Uniti durante la pandemia. Questo aumento ha portato le persone a pensare che un farmaco sia più dannoso rispetto ad un prodotto naturale.


La logica conseguenza è stata nel chiaro aumento delle prenotazioni di viaggi verso destinazioni in cui la cannabis è legale. Infatti, una ricerca condotta da MMGY Travel Intelligence rivela che almeno il 29% dei viaggiatori mostra interesse per il turismo legato alla cannabis. Mica poco.


Secondo il governo olandese, il 58% dei turisti internazionali sceglie di recarsi ad Amsterdam per assaggiare la canapa: guarda caso, i coffee shop olandesi hanno registrato un notevole boom degli affari dall’inizio della pandemia.


L’Illinois, che ha legalizzato la cannabis ricreativa nel gennaio 2020, misura un 30% di vendite a persone che non vivono nel circondario.


Forse anche per questi motivi Malesia, Thailandia, Costa Rica e Marocco muovono i primi passi verso la legalizzazione dell’uso ricreativo della canapa?

campo canapa

Ma torniamo a noi: i raduni ed i festival a tema cannabis attirano ogni anno un maggior numero di persone. Gli eventi rappresentano una vacanza ideale per i fan della canapa perché offrono un ambiente sicuro in cui rilassarsi e godersi il buon cibo, la musica, l'arte, la compagnia di nuovi amici e, ovviamente, la cannabis.


Il problema, per ogni fumatore che si rispetti, si ripresenta ogni volta che ci si appresta a scegliere la meta della prossima vacanza: oltre a pensare alle bellezze del luogo, ai possibili svaghi o agli interessi culturali, la domanda che occupa la sua mente è una e soltanto una: «Ma si troverà facilmente dell’erba?».


Questo perché c'è chi sceglie un posto di cultura, di storia, chi desidera una bella spiaggia dove rilassarsi, chi preferisce il freddo della montagna, chi cerca un posto per divertirsi tra serate e spensieratezza, chi ama scoprire percorsi legati al mondo del vino e della birra.


Allo stesso modo c’è chi è così appassionato del mondo della cannabis che cerca i luoghi più adatti per poter vivere a pieno questa sua passione.


E come ti dicevo in apertura, non siamo qui per giudicare nessuno.


Per quale motivo ci definiamo operatori dell'accoglienza, se non per far vivere esperienze davvero uniche ai nostri ospiti, a prescindere da gusti e preferenze personali?


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Stefi



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