Stefania Salvatore
Omicron annulla le vacanze degli Italiani? L'incubo di albergatori e gestori dell'extra-alberghiero
Aggiornamento: 19 feb 2022
L’andamento del contagio e l'incidenza della variante Omicron influenzano negativamente l'intera filiera del turismo. Per albergatori e gestori del mondo extra-alberghiero, tra disdette e prenotazioni in stallo, sembra riaffiorare la stasi della piena pandemia.
Certo, si potrà aprire per le feste, ma la maggior parte di clienti e colleghi mi dicono che il gioco non vale la candela.
Impossibile programmare: regna l’incertezza e si vive con la speranza che qualche prenotazione arrivi all’ultimo minuto. Bocce ferme, quindi, almeno fino al fatidico 23 Dicembre. Giovedì, giorno della cabina di regia, il governo deciderà su un eventuale nuova stretta di Natale.
Tutto questo a fronte di una riduzione dei prezzi di oltre il 50 per cento rispetto al 2019.
L'intera categoria rischia di ripiombare in una situazione di vicolo cieco. E per gli addetti ai lavori, purtroppo e con quasi ogni probabilità, sarà un nuovo Natale amaro.
Stando al report di Demoskopika, istituto di ricerca e opinioni di mercato, poco più della metà degli italiani (52%) avrebbe deciso di andare in vacanza per le festività di fine anno, con il 24% che avrebbe già prenotato.
Gli italiani pronti a partire, dunque, sarebbero 18 milioni. Le mete preferite sono proprio quelle italiane, con 9 cittadini su 10 che sceglieranno mete nazionali.
24 milioni di altri concittadini preferiscono non partire (48%): il 12,4% di questi perché “pur volendo ha il timore di viaggiare” mentre il 16% (pari a 8 milioni) ha cancellato la prenotazione dopo le notizie sconfortanti circa la variante Omicron.
Sul fronte extra-alberghiero le scelte dovrebbero ricadere su bed and breakfast (27%), seguiti dall’agriturismo (4,8%) e dal campeggio (1,2%).
L’offerta tradizionale, in definitiva, vince sul “fai da te”. La scelta di totale autogestione da parte degli ospiti si è ridotta di oltre 14 punti percentuali: 25,8% nell’anno in corso rispetto al 40% del 2020.
Se i numeri non mentono credo allora che, oggi più che mai, iniziare l'opera di ricerca attiva dei potenziali clienti (e conseguente indipendenza dalle OTA) rappresenti un passo fondamentale. Farsi erodere quella piccola fetta di margine netto per pigrizia e scarsa attitudine è la strategia più veloce... ...per aumentare il rischio di farsi spazzare fuori dal mercato.
La pandemia prima o poi passerà, ma i vecchi problemi di gestione rimarranno irrisolti. E non ci saranno più provvedimenti governativi contro i quali puntare il dito.
Per tutta questa serie di motivi ho creato "La bussola della gestione del cliente".
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Un abbraccio e un grande in bocca al lupo,
Stefi