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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Pioggia di false recensioni negative sui ristoranti della Liguria. E la Regione scrive a Google

Una pioggia di recensioni negative, spesso sgrammaticate e collegate ad utenti stranieri, si abbatte a discapito dei ristoratori della Liguria.


E se prima svettavano le 5 stelle, ora su Google si stanno abbassando sia il rating che l'appeal delle stesse strutture.


E dopo che i primi tentativi non sono andati a buon fine, Regione Liguria prende in mano la situazione e contatta direttamente Google Italia.

Le recensioni negative non risparmiano neppure i più rinomati ristoranti della Liguria.


"Vogliamo tutelare l'immagine delle aziende della ristorazione presenti sul territorio ligure danneggiate da falsi profili da cui sarebbero partite recensioni negative e per questo scriveremo a Google Italia affinché verifichi la veridicità delle recensioni ".


Così, attraverso una lettera, rende noto l'assessore regionale al Turismo Gianni Berrino.


"Ritengo doveroso tutelare l'immagine di importanti aziende di una categoria che molto ha patito a causa del covid e che si vede danneggiata da azioni che appaiono scorrette e fraudolente - afferma l'assessore al turismo - ferma restando la piena libertà di scrivere i pareri e le recensioni che ognuno vuole, mi pare che in questo caso si tratti di pareri 'falsi' e, quindi, di un'azione con finalità oscure che penso sia nell'interesse di tutti condannare".

L’assessore ribadisce che «è fondamentale che Google ponga rimedio, verificando, per quanto possibile, la veridicità delle recensioni, nell’interesse delle singole attività, ma anche per l’immagine generale della Regione, per quale Istituzioni e imprenditori stanno lavorando».


Ora concedimi una domanda: questa reazione, cioè il fatto che si scomodi addirittura la Regione, ti suona strana? A me no.


Evidentemente anche la politica è a conoscenza di quanto sia importante - per i clienti - consultare le recensioni online.


Non riesco a dirti con precisione se, come e quando Google introdurrà questa funzione di verifica. Ma sono sicura di quanto sia facile fidarsi di una piattaforma all'avanguardia come Trustpilot. Infatti, stando alle loro dichiarazioni, un metodo per garantire maggiore sicurezza ai consumatori nel corso delle proprie ricerche è sapere se i recensori sono passati o meno attraverso un ulteriore livello di convalida.

Per questa ragione l’azienda ha deciso di introdurre una nuova funzione di verifica dell’identità, che permette ai recensori di provare la propria identità quando pubblicano una recensione su Trustpilot, utilizzando un documento d’identità con foto e un selfie. La nuova funzione lo garantisce: sono persone reali a scrivere le recensioni. Così si crea più fiducia online e un eventuale acquisto potrà avvenire con maggiore serenità.


“Crediamo che chiunque voglia raccontare la propria esperienza debba avere la possibilità di farlo. La Consumer Verification rappresenta, quindi, un ulteriore passo per dimostrare la genuinità dei nostri recensori e, al contempo, garantire ai nostri utenti una piattaforma aperta sempre più trasparente. – commenta Claudio Ciccarelli, Country Manager di Trustpilot in Italia – Per noi è essenziale che ogni utente che legge una recensione si senta sicuro del fatto che il feedback proviene da una persona reale. Ed anche le aziende trarranno vantaggio da questa nuova feature, in quanto anche loro potranno avere riprova dell’identità di chi scrive e agire in base alle preziose informazioni che le recensioni offrono.”

Qualora avessi perso l'appuntamento con Trustpilot in diretta nel mio gruppo nessun problema: cliccando questo link potrai riguardarlo per intero e registrarti gratuitamente alla piattaforma, sfruttando la mia partnership.

Ma se invece preferisci ottenere una mini-guida relativa al come ottenere recensioni positive dai clienti, è sufficiente inserire la tua mail e scaricare il contenuto alla fine dell'articolo.


Decidi tu come procedere.


La scelta è tua e soltanto tua. Qui trovi il link per l'e-book.

Un abbraccio e buon lavoro,


Stefi







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