Anche se gli italiani conoscono ancora poco l’apiturismo, bisogna ammettere che gli appassionati mostrano una propensione positiva verso questa particolare e nuova offerta da aggiungere al pacchetto delle tradizionali vacanze.
Credo che il motivo vada cercato nella connessione e nel contatto diretto con la natura e con la possibilità di vivere un’esperienza unica.
Ad ogni modo, il dato saliente che emerge dalla prima ricerca nazionale volta ad indagare il rapporto tra “Gli italiani e l’apiturismo” è che il 78% di chi va in vacanza ha acquistato almeno una volta il miele. Di questi, il 60% sceglie il prodotto in base alla provenienza del miele, mentre il 22% presta molta attenzione ai criteri di sostenibilità percepita del prodotto che sta acquistando.
Tra i canali di acquisto sorprende il pari merito tra la GDO e gli apicoltori locali.
Gli apicoltori, infatti, godono dell’immagine migliore nella valutazione dei canali di acquisto per una serie di motivazioni legate all'artigianalità, genuinità, sostenibilità e sapore.
Senza dimenticare la garanzia di buon trattamento delle api.
Curioso osservare come il 54% degli intervistati conosca apicoltori o produttori locali di miele grazie al passaparola di amici e conoscenti.
Evidentemente la strategia di referenze (alias Referral) é viva e vegeta, benché qualcuno insista con le teorie strampalate del clic-clic-clic.
Ma non è tutto.
La stragrande maggioranza dei consumatori - 9 su 10 per la precisione - vorrebbero un maggior contatto con gli apicoltori, a testimonianza di una generale necessità di conoscenza che potrebbe portare anche al cambiamento nei comportamenti di acquisto.
Tuttavia, soltanto il 30% degli intervistati ha un’idea chiara sulla “vacanza apituristica”.
Tre fattori accomunano questo campione:
vivono in Sud Italia o nelle isole;
sono uomini;
rientrano nella fascia di età che va dai 51 ai 65 anni.
Inoltre, per chi già conosce l’apiturismo (quindi secondo gli intervistati nella fascia di età dai 51 ai 65 anni), la principale caratteristica di una vacanza apituristica è avere un contatto diretto con la natura.
Chi invece non conosce questa attività, pensa di effettuare un’esperienza unica. Non a caso, il campione nella fascia di età dai 35 ai 50 anni vuole immergersi in un ambiente incontaminato e lontano dal caos.
Considerando che oggi i turisti chiedono di vivere esperienze, il miele può diventare un tema perfetto: acquisto di prodotti unici ed esclusivi, assistenza durante le varie fasi di allevamento e produzione, degustazioni e visite guidate.
Prodotti della terra e tradizioni gastronomiche rimangono - e anzi sono sempre più - una valida attrazione per i visitatori, sempre più in cerca di autenticità e coinvolgimento. L’apicoltura è magnificamente carica di quei valori di sostenibilità, tradizione e cultura tanto ricercati dai turisti e dagli ospiti. In fondo il miele é un alimento privo di lavorazione e viene prodotto in un ambiente naturale e spesso incontaminato, lontano dai centri urbani.
Tornando a noi, vorrei sottolineare come già da questo articolo potresti estrapolare diverse perle ed applicarle nella tua struttura ricettiva.
Fondamentalmente, quello che mi sento di dirti è che dovresti innamorarti della scelta dei tuoi ospiti al punto da costruirgli intorno un'esperienza wow.
Questo perché il significato di un'esperienza racchiude dei segreti e dei desideri molto più profondi e vicini all'animo umano, dove hanno origine le emozioni.
Emozioni che, manco a farlo apposta, contribuiscono a sviluppare le percezioni...
E siccome la battaglia del marketing si gioca interamente sulle percezioni, se ti ritrovi nella definizione "professionista dell'accoglienza" non puoi fare a meno di investire una cifra ridicola sul mio ultimo libro, Brain Positioning.
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Un abbraccio,
Stefi
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