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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Alcune Regioni lungimiranti sono pronte ad abbracciare il concetto di accoglienza suprema. E tu?

La Vetrina Toscana come opportunità per valorizzare il turismo eno-gastronomico

sarà il terzo appuntamento del “Patentino dell’ospitalità”, organizzato dall’amministrazione di un comune della Maremma. Argomento del confronto: “Per un turismo responsabile e sostenibile. Vetrina Toscana: valore dei prodotti ed identità eno-gastronomica del territorio”.

L’incontro sarà introdotto dall’assessore al Turismo Susanna Lorenzini e interverranno il direttore di Toscana Promozione Turistica Francesco Tapinassi, Daniele Mugnai per Vetrina Toscana e Sonia Pallai, responsabile del settore turismo di Anci Toscana.

Afferma l’assessore Lorenzini: "Non poteva mancare la valorizzazione di quello che è uno dei segmenti più dinamici in questo settore, ossia l’eno-gastronomia.

"Il turismo eno-gastronomico rappresenta un nuovo modo di viaggiare che sta interessando un numero sempre più crescente di appassionati alla ricerca di sapori e tradizioni autentiche. Ci è sembrato quindi giusto ed interessante inserire nel programma del patentino dell’ospitalità un incontro che possa dare ai nostri operatori gli strumenti per creare esperienze in grado di valorizzare i prodotti locali e l’identità eno-gastronomica".

gamberorosso.it

«La cultura eno-gastronomica come strumento di promozione turistica e motivazione di viaggio – dice il direttore di Toscana Promozione Turistica, Francesco Tapinassi – attraverso il progetto “Vetrina Toscana”, permette la conoscenza dell'identità dei territori in un circuito virtuoso che unisce sostenibilità, tipicità e stagionalità. Un piano di lavoro che valorizza le produzioni tipiche, i produttori, i ristoranti e le botteghe che fanno rete grazie al manifesto dei valori di “Vetrina Toscana” in coerenza con un turismo responsabile e sostenibile, per la promozione della destinazione turistica e dell'intero comparto agroalimentare. Il viaggio diventa quindi esperienza e si integra con la vasta offerta turistica della Toscana attenta alle sensibilità dei viaggiatori contemporanei».

In effetti esiste eccome una domanda turistica internazionale di turismo esperienziale, lento ed identitario, con una richiesta di accoglienza autentica ed emozionale. Michele Barbieri, amministratore unico dello storico e omonimo Hotel-Ristorante, ha accolto nei giorni scorsi Ian Sommerville - responsabile del Tour Operator inglese Arcobaleno Ltd - durante una tappa per conto della famosa Saga Holidays & Cruises.


"La Calabria, lasciandosi alle spalle questo biennio di restrizioni causa Pandemia, può e deve finalmente intercettare e soddisfare questi flussi, di più e meglio di prima. Perché questa terra e la sua rete ricettiva ha tutte le carte in regola per competere a testa alta nel mercato globale dei viaggiatori. Rispetto a tutti i numeri e trend positivi indicati per il 2022 appena iniziato bisogna soltanto armarsi di sana professionalità e sorrisi sapendo però che saranno la qualità, la semplicità e l’originalità dell’offerta complessiva a portare al traguardo".

Certo, servirà un gioco di squadra quasi totale per rafforzare con efficacia le strategie di marketing territoriale per vendere il racconto mozzafiato di un'Italia inedita, quella che il mondo forse ancora non si aspetta.


E se, come confermano i dati e le previsioni Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), l’Italia recupererà nel 2022 ciò che ha perso negli ultimi due anni, allora il settore dell'accoglienza non potrà farsi trovare impreparato e arretrato. Anche perché dal 1° marzo scadrà l'obbligo di tampone per i viaggiatori provenienti dalle destinazioni extra Unione Europea, che riaprirà di fatto le porte a 35 milioni di visitatori arrivati in Italia nel 2019, ultimo anno prima della pandemia.

Tuttavia, l'esplosione del conflitto tra Russia e Ucraina rischia di colpire di nuovo il settore.

Il mercato russo (prima della crisi Covid) generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze. Non solo: i russi sono per tradizione un popolo altospendente: nel 2019 hanno speso più di 980 milioni in Italia, pari al 2,2% della spesa totale dei viaggiatori stranieri nel Bel Paese. Quei flussi vedono i momenti forti in primavera, in occasione della Pasqua Ortodossa (che quest'anno cadrà il 24 aprile). Quel singolo evento riusciva a generare circa 175mila pernottamenti di turisti russi e quasi 20 milioni di euro di fatturato per le attività ricettive. E non è tutto: forse l'impatto della guerra avrà ripercussioni sul turismo del Nord America. È possibile che la presenza di un conflitto renda americani e canadesi meno propensi a viaggiare verso l'Europa.


Sul tema si è espresso ieri il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, in occasione di un incontro svoltosi a Roma proprio sulla crisi del turismo nella capitale.


"Quella della guerra è una situazione talmente recente che non consente di disporre di dati. Avevamo segnali molto positivi in conseguenza dell’allentamento delle restrizioni, con un rimbalzo importante. Poi arriva la guerra e si apre un ulteriore scenario. Adesso bisognerà valutare l’impatto di questa brutta novità".

Sicuramente l'ansia non è un'ottima compagna di viaggio. Di certo c'è molta preoccupazione.

Sappiamo tutti come l'industria del turismo abbia bisogno della pace per crescere.

Non è un segreto che americani e russi rappresentino i nostri "big spender" e le loro eventuali assenze peseranno parecchio sulla bilancia del settore.


Però, a prescindere dalle assenze, l'elemento che mi lascia ben sperare è l'attesa impaziente. L'intero paese cerca il riscatto, ed è in questi momenti chiave che si decide gran parte del futuro del turismo.


L'accoglienza da riservare agli ospiti potrebbe permetterci di marcare una netta differenza rispetto ad altre località. A patto di cambiare le regole del gioco.


Perché se invece, ancora una volta, ci limiteremo a ragionare sulla base del "Ma abbiamo sempre fatto così", allora il pericolo del flop totale sarà sempre lì, pronto a morderci le caviglie. Il concetto di ospitalità in Italia risulta troppo frammentato e infatti si alternano recensioni da urlo a racconti horror.


E siccome è facile intuire quali scenari rischieresti di incontrare seguendo la seconda strada, quella dei racconti horror, sono pronta a scommettere che tu voglia ottenere soltanto ospiti più felici.


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Stefi



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