top of page
Cerca
  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Nasce a Milano un hotel a 5 stelle per soli gatti con camere dotate di ogni comfort e tecnologia

Nasce a Milano il primo hotel per soli gatti.


Questa proposta focalizzata consiste in un albergo con tanto di camerette singole, per coppie (cioè matrimoniali) e plurifamiliari.

gattino

Camere dotate di ogni comfort: dalla musica che risuonerà nella stanza passando per la cromoterapia in camere che, a seconda della temperatura esterna, verranno condizionate o riscaldate. L'iniziativa è lo sviluppo di un'idea della titolare di un allevamento di gatti razza British Short & Long Hair a Casorate Primo, in provincia di Pavia.


Proprio come le strutture per gli esseri umani, l'albergo per gatti dispone di appartamentini dove, dalla colazione alla cena, si può richiedere un menù personalizzato.


Infatti, al momento dell'arrivo in reception, ai proprietari viene rilasciata un'applicazione scaricabile sul cellulare che, tramite webcam, monitora la vita dei piccoli ospiti.


Tra i servizi extra troviamo presa in carico e riporto a casa, la toelettatura, i consulti e le visite veterinarie, la fornitura e l'applicazione di antiparassitari.

Tuttavia, quella dei cat hotel non è una moda nostrana.


Più precisamente nasce in Giappone, non lontano da Tokyo.

Ed è piuttosto normale.


Che il Giappone sia un paese amante dei gatti è risaputo: considera che proprio qui si trova Tashirojima, l’isola dei gatti divenuta una delle mete preferite dei cat-lovers di ogni provenienza e nazionalità.


La passione per i gatti si manifesta anche nella diffusione dei neko cafè, cioè i locali

cat- friendly, disseminati lungo il territorio nipponico e che hanno trainato l'usanza in tutto il mondo.


Non stupisce dunque che a sud di Tokyo sia stato aperto il primo cat hotel documentato, cioè un ryokan (locanda tipica) con l'opzione "gatto in camera": in pratica viene concessa agli ospiti la possibilità di dormire in camere con un micio dell'hotel.

gatto sul letto

Il Maikyatto Hotel di Yugawara, città termale vicino ad Hakone (a un’ora e mezza di treno da Tokyo) propone l’opzione "dormire con il gatto". Non solo dunque vengono messi a disposizione dei turisti tatami, futon, ikebana e cerimonia del tè nelle camere...

...ma anche un morbido micio tutto da coccolare.


L'idea degli hotel per gatti è un'espansione dei cat café: non a caso il Maikyatto Hotel di Yugawara, oltre che un tradizionale ryokan, è anche un cat cafè.


I morbidi ospiti pelosi di queste strutture ricettive per gatti sono molto tranquilli, amichevoli e desiderosi di coccole: nulla viene imposto né agli ospiti umani né a quelli felini.


Anche perché non è detto che il gatto scelto decida di dormire nel letto con il suo ospite umano. Tuttavia, vista la naturale propensione a ricercare il caldo, è altamente probabile che succeda.

gatto sdraiato

Una curiosità legata al legame tra i gatti e la terra nipponica è che il gatto rappresenta il simbolo del Giappone: i maneki neko, letteralmente “gatti che danno il benvenuto” sono delle statuine che ritraggono un piccolo felino seduto che saluta muovendo la zampa destra; sono i souvenir più venduti in Giappone.


Al mito del maneki neko si ricollega la tradizione samurai. Leggenda narra che, circa cinquecento anni fa, il samurai Oda Obunaga si salvò grazie ad un gatto che lo aveva invitato ad andare verso di lui muovendo una zampetta, evitandogli così un’imboscata.


La conseguenza é che i nostri amici a quattro zampe oggi sono venerati, protetti... nonché fonte di ispirazione per ogni arte.

samurai

I cat hotel, di recente costruzione, sono nati per esaltare il prestigio dei gatti e la loro importanza. Ricordatevi sempre che, come diceva Théophile Gautier: ”Il gatto vi concederà la sua amicizia se mostrerete di meritarne l’onore, ma non sarà mai il vostro schiavo”.


È questione di cuore, ma anche di business. Lo stesso vale per Hello Kitty, la gattina leziosa che, da personaggio dei fumetti, è da quasi 50 anni al centro di un mondo fatto di cartoleria, accessori, abbigliamento, serie tv e film.


Tornando a noi, la proposta di un cat hotel è sensata perché (sembrerà una blasfemia) gli italiani preferiscono la compagnia dei gatti a quella dei cani: sono 7,3 milioni i felini domestici (7 milioni i cani).


Dunque non sorprende la ricerca dell'università di Exeter, che ha studiato il comportamento dei padroni di gatti e ne ha stilato cinque profili (noi ci soffermeremo in particolare su quelli in target con un'eventuale offerta ricettiva).

micio
  • Il padrone preoccupato teme che uscendo di casa il felino si possa perdere, essere rubato da qualcuno o finir vittima di scherzi brutali (oltre al rischio di prendere delle malattie o addirittura venire ucciso).


Queste persone non fanno mai uscire di casa il micio e li colloco tra i potenziali clienti perfetti. Immagina quanto soffriranno quando lasceranno casa per le ferie e non potranno portarsi dietro il loro cucciolo peloso. Nascerà un forte stress, unito ad ansia e preoccupazione. Nascerà un problema. Che puntualmente andremo a risolvere con la nostra offerta killer.


  • Il difensore della libertà dei gatti ritiene che l'animale debba uscire e fare quello che vuole, incluso catturare altri animali.


Il micio è libero di fare quello che vuole e andare dove preferisce, come un animale selvatico. Sono i meno preoccupati rispetto alla sicurezza e ritengono che i rischi di andare in giro siano controbilanciati dai benefici della libertà. Non prenderanno mai in considerazione la nostra offerta.


  • Il guardiano tollerante assume una posizione intermedia fra il preoccupato e il difensore della libertà.


Queste persone preferiscono che i loro gatti non vadano in giro di notte, anche se accettano e approvano che possano uscire durante il giorno per la caccia. Non amano l'idea che il gatto uccida altri animali, causando loro sofferenza. Non vogliono porre restrizioni alla circolazione del loro animaletto. Non sono clienti in target.


  • I custodi coscienziosi ritengono che i gatti abbiano bisogno di uscire di casa ma allo stesso tempo non disapprovano il confinamento.


Temono i pericoli che il gatto può incontrare ma ritengono che comunque i vantaggi sono superiori agli svantaggi e che dunque sia giusto lasciare il felino libero. Queste persone potrebbero valutare l'accoglienza in una struttura ricettiva per gatti.


  • I vivi e lascia vivere considerano il gatto come un ospite gradito che può uscire e rientrare quando vuole.


Sono preoccupati dai pericoli che i felini potrebbero incontrare dal contatto con dei gatti selvatici o animali randagi. Li posiziono al secondo posto della mia classifica.

gatto in braccio

Sai cosa ti ho appena dimostrato, con il supporto della scienza?


Che non basta pensare qualcosa tipo "La mia offerta è pensata per chiunque abbia un gatto".


Come vedi, la psicologia di queste persone cambia radicalmente ed il rischio è che un messaggio generico cada nel vuoto.


Ecco perché serve andare più in profondità. Risuonare con il nostro target.


Significa avventurarsi negli abissi dell'animo umano, così da esplorarne desideri e paure.

Ecco perché insisto sull'importanza dell'attenzione ai bisogni degli ospiti (qualsiasi sia la loro natura).


Non volermene, ma individuare bisogni e desideri è un'attività del marketing. Perché é sui bisogni e su desideri precisi che si costruisce l'unico messaggio vincente sul mercato.


E si tratta di un'attività delicata, dove l'errore non è contemplato.


La buona notizia è che tutti gli operatori dell'accoglienza possono imparare i ragionamenti contro-intuitivi del marketing e far schizzare i margini della propria struttura, a patto di studiare ed impegnarsi, fino a decidere di delegare degli esperti in maniera consapevole e non più "a naso".


Perché la lezione di questo articolo è che le offerte non nascono a naso.

L'attrazione degli ospiti, unita alla presentazione della giusta offerta, è un asset imprescindibile per ogni struttura ricettiva alberghiera o extra-alberghiera.


Ed è il concetto che espando tra le pagine del mio libro, Metodo Hospitality.

Il mio consiglio è investire nella tua professionalità e unicità, lasciandoti ispirare da una delle ultime copie disponibili (sì, sto già lavorando alla versione 2.0 del Metodo).


Quindi, se non l'hai ancora acquistato, puoi trovarlo qui.


L'acquisto del libro rappresenta lo step zero, ovvero il portale d'accesso nel magico mondo dell'accoglienza professionale.


Ti garantisco che, da lì in avanti, tutto dipenderà esclusivamente da quanto tempo e impegno vorrai dedicare alla corretta applicazione del Metodo.


In attesa di brindare al tuo successo, ti mando un grande abbraccio.


Stefi

bottom of page