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  • Immagine del redattoreStefania Salvatore

Previsioni del turismo 2022: il 90% degli italiani sceglierà le vacanze in patria

Poco più di 92 milioni di arrivi e quasi 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri, con una crescita rispettivamente pari al 43% e al 35% rispetto al 2021.


Queste, come riporta Il Sole 24 Ore, le stime 2022 emersa da un’indagine di Demoskopika.


Una tendenza in crescita, dunque, anche se lontana dallo scenario del 2019. In particolare, secondo le previsioni dell’istituto di ricerca, i pernottamenti dovrebbero segnare ancora un -21,4% e gli arrivi un -29,6%.


L'effetto positivo trascinerà la spesa turistica: 26 miliardi previsti, in crescita dell’11,8% rispetto al 2021.

Sono quasi 30 milioni gli italiani (51% sul totale) che hanno scelto di andare in vacanza per i prossimi mesi. Nove milioni hanno già prenotato la villeggiatura, soprattutto nella fascia di età tra i 18 e i 35 anni, mentre il 35% pensa di programmare una vacanza per il rimanente periodo dell’anno.


Prevale la vacanza “nazionalista”: 9 italiani su 10 la trascorreranno nel Belpaese.


Sul versante opposto, soltanto il 10% ha in programma di recarsi all’estero; tra questi, il 7% ha programmato il viaggio in una destinazione europea, mentre il rimanente 3% opta per una vacanza internazionale.


Per il 2022, i flussi turistici in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a 26,4 miliardi di euro con una variazione in crescita dell’11,8% rispetto all’anno precedente.


L’analisi per livello regionale colloca, nella sua dimensione numerica assoluta, il Veneto in testa con 5.047 milioni di euro (+12,6% rispetto al 2021), il Trentino Alto Adige con 3.570 milioni di euro (+27,1%), l’Emilia Romagna con 3.008 milioni di euro (+9,1%), la Toscana con 2.804 milioni di euro (+7,9%), la Lombardia con 2.050 milioni di euro (+10,6%).

E, ancora, nella fascia di spesa turistica fino ad un miliardo di euro, la Puglia con 1.251 milioni di euro (+5,0%) e la Sardegna con 1.033 milioni di euro (+7,9%).


In coda, sempre per valore assoluto della spesa turistica generata, si collocano tre sistemi territoriali: l’Umbria con 390 milioni di euro (+7,1%), la Valle d’Aosta con 154 milioni di euro (+9,4%) e, infine, la Basilicata con 150 milioni di euro (+9,1%).


Rimangono stabili le vacanze in campagna e montagna (rispettivamente 25,7% e 15,3%).


Le vacanze per praticare uno sport, più frequenti in inverno nelle località montane quasi si annullano, attestandosi ad appena il 6,1% dei viaggi nel trimestre, lontane dai livelli dello stesso periodo del 2019 (erano il 12,5%).


Le restrizioni alle attività fruibili durante le vacanze e l’incertezza dovuta alla situazione sanitaria, dunque, continuano a condizionare le scelte.


Ancora in forte calo (-70,8% sul 2019) le vacanze dedite esclusivamente a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli ed al turismo eno-gastronomico: per il secondo anno consecutivo rappresentano una quota molto ridotta delle vacanze (7,8%, era 16,9% nel 2019).


I trattamenti di benessere, lo shopping, il volontariato, la pratica di hobby, le visite ai parchi divertimento o le vacanze svolte per assistere a eventi sportivi, per studio o formazione, vedono contrarsi ancor di più la loro quota rispetto al periodo precedente la pandemia (da 7,5% nel 2019 a 5,4% nel 2020, a 4,3% nel 2021).

Quindi, ricapitolando: le previsioni in termini di presenze e desideri di viaggio sono fantastici, nonostante tutto.


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